sabato 24 aprile 2010

Gran Prix d'Italia. Seconda prova 2010 di Simone Gesi

di Ettore Chirici*
Questa volta è mancato l’acuto e la partecipazione al “Gran Prix d’Italia” è stata poco soddisfacente. Succede talvolta di non riuscire ad essere nella gara e questo è successo per quasi tutta la regata.
Sabato 17 aprile, alle ore 12, partenza della seconda prova del circuito italiano dei Mini 6,50. Organizzata dallo Y. C. Italiano e dall’Associazione di classe, la regata si è sviluppa sul percorso di 540 miglia, con partenza ed arrivo a Genova, dopo aver toccato Capraia, La Caletta (Sardegna nord orientale) e girato l’Isola di Giannutri. 26 gli iscritti, dei quali 16 nel raggruppamento “serie”.
Già alla boa di disimpegno si sono delineate le prime posizioni nei prototipi e nei serie che sranno confermato all’arrivo di Genova. Dopo una partenza non buona, “Dagadà-Spirito di Maremma” ha avuto un incidente (la prua ha colpito qualcosa in mare e si è rotto il tangone); la riparazione ha portato via 45’ che in quelle condizioni hanno subito significato una decina di miglia di ritardo. Poi all’altezza della Corsica il vento è calato e la barca di Simone non ha trovato le condizioni ideali, essendo stato studiato l’assetto per condizioni meteo-marine dure. A La Caletta (Sardegna N.O.) 1° nettamente Pendibene e la coppia Gesi – Vettorato solo 8°. Da qui, però, in condizioni di vento più favorevoli, è iniziato il recupero, fino a trovarsi nel gruppo fra il 3° ed il 6°. Poi nella notte tra mercoledì e giovedì, a Capraia, dando le previsioni l’ingresso di vento da Nord Ovest, Simone ha cercato di guadagnare sulla rotta: c’è stato invece un rinforzo da SE ed il maestrale è entrato in ritardo. A quel punto la scelta della rotta è risultata sbagliata. Dopo di che non è mancato il divertimento: un lungo e tirato ingaggio con l’altro “reduce” della Transat 2009, Riccardo Apolloni, che ha portato le barche un po’ fuori rotta; era però quello che ci voleva per ricordare qualcosa di una regata sfortunata e sbagliata.
Pazienza. La prova di assetto ha dato ulteriori indicazioni e suggerimenti e, quindi, la preparazione va avanti. Anche le regate meno positive sono utili quando ci permettono di comprendere errori e limiti e come superarli. Questo è ciò che Simone si porta da Genova. Molto più dell’8° posto finale. Per la cronaca, nei prototipi, vittoria dell’equipaggio francese David – Le Diraison; nei serie, netto e formidabile successo di Pendibene – Berenger.
*Presidente Comitato 4236 Miglia