Sono nato a Follonica in provincia di Grosseto il 29 settembre 1969, sul mare, e fin da piccolo ho sentito forte il richiamo verso il profondo blu. A dieci anni ho frequentato il mio primo corso di vela, ma già andavo per mare su una barca a vela costruita da mio babbo, Armando.
A 14 anni ho fatto parte della squadra regionale di vela ai Giochi della Gioventù ad Anguillara, composta da me e mio fratello Stefano per la classe Optimist, dalla fuoriclasse olimpica Alessandra Sensini e da Andrea Zinali per il windsurf. Da qui è iniziato il mio sogno e da allora ho dedicato tutte le mie energie a crescere come velista e come navigatore.
Ho svolto il mio servizio militare in Marina presso la Sezione Velica di La Spezia. Il mio ruolo: prodiere di Bellatrix, un One Tonner timonato da Vasco Vascotto. Negli anni ho regatato molto e in particolare mi piace ricordare la Settimana delle Bocche Porto Cervo regata velica in classe One Tonner su Bellatrix (Marina Militare), la vittoria nel ’92 del Campionato del Mondo di vela Quarter Ton su “Jonathan VI” con Vascotto, Paoletti, Favretto, e Tosi, Nioularge la regata di S. Tropez a prua di Flica 2 con Enrico Chieffi al timone, il 3° posto al Giro d’Italia a Vela su Friuli Albatros con Stefano Rizzi e Vasco Vascotto nel ’93 e la vittoria a Punta Ala della tappa Volvo Cup con Lorenzo Bressani al timone.
Ho sempre sentito la necessità di trasmettere anche a altri il mio amore per lo sport della vela che come nessun altro sa conciliare la disciplina mentale e fisica con l’amore e il rispetto della natura. Per questo dal 1987 in poi ho conseguito il brevetto di istruttore 1° grado F.I.V.(Federazione Italiana Vela), quello di 2° e 3° grado, il diploma Centri Avviamento allo Sport presso il C.O.N.I. provinciale Grosseto, il diploma I.S.E.F. a Firenze con tesi “Modificazioni fisiologiche nello sport della vela in età giovanile”, la specializzazione in preparatore atletico nella vela presso C.O.N.I. di Roma e nel 2007 il brevetto di sopravvivenza in mare F.I.V.-I.S.A.F ed il brevetto istruttore di altura di 1° livello F.I.V. Dal 1997 al 2006 sono stato consigliere responsabile del settore scuola vela, istruttore e allenatore di vela presso il G.V.L.N.I. di Follonica nel quale sono adesso di nuovo istruttore.
Credo che quello che spinge una persona ad avventurarsi a vela in mezzo al mare e per di più in solitario sia inspiegabile. A chi mi chiede “perché lo fai?”, non so dare una spiegazione razionale. So solo che quando mollo gli ormeggi tutti i problemi superficiali che ti assillano a terra sembrano sparire come d’incanto. Comincia il confronto con gli elementi: il vento, la pioggia, il mare, il sole. Comincia il confronto con se stessi, quello vero, dove non si può fingere, che ti costringe a accettare i propri pregi e soprattutto i propri difetti. Credo che in questo mondo costruito spesso sulle ipocrisie non ci sia niente di più vero che confrontarsi solo con se stessi senza se e senza ma, senza orari, senza affetti: soli con il proprio io, ecco la vera regata, contro di noi stessi e i nostri limiti e poi, solo dopo, verso gli avversari. Chi non riesce a stare da solo difficilmente riesce a stare in compagnia e chi mi conosce sa che sono un tipo socievole.
La gestione di ogni cosa in solitario fa parte del gioco, dalla barca alle regolazioni delle vele, alla paura, alla gioia, alla stanchezza, alla sconfitta così come la vittoria. E poi so che anche quando sarò solo in mezzo al mare saprò che non sarò mai solo veramente perché a terra ci sarete tutti voi a sostenermi e a soffiare sulle mie vele, il fantastico vento di Maremma.
Nel settembre 2008 l'esordio alla Mini Empuries, regata di 200 miglia in doppio con partenza dal porto catalano di L'Escala e arrivo a Barcellona, è andato oltre ogni aspettativa: terzo, dietro a campioni affermati come Giancarlo Pedote e Luce Molinier. Il mese successivo prendo parte alla Mini Barcelona, 300 miglia in solitario dalla capitale catalana a Minorca e ritorno, conquistando il sesto posto e classificandomi primo tra gli italiani.
La prima regata del 2009 me la gioco in casa. Una gran bella regata, difficile e appassionante, l’Arcipelago 6,50, esordio stagionale per la classe Mini 6,50 in Italia, ospitata dalla Marina e dal Club Nautico di Scarlino. Concludo al primo posto le 160 miglia del percorso, che comprendeva il periplo dell’Arcipelago Toscano con passaggi da Capraia, Elba a sinistra, Giglio a sinistra, Giannutri. La vittoria nella regata dell’Arcipelago mi proietta in testa alla classifica del Campionato Italiano Classe Mini. A fine aprile arriva la seconda vittoria stagionale, questa volta nel prestigioso Gran Premio d’Italia, 540 miglia sul percorso Genova, Capraia, La Caletta (Sardegna), Giannutri, Genova. A questo punto dal titolo italiano mi separano “solo” le 140 miglia dell’ultima regata in programma. Così, con il terzo posto nella San Remo Mini Solo, mi laureo Campione italiano della classe Mini 6,50 nella categoria riservata alle imbarcazioni di serie. C’è grande entusiasmo e soddisfazione per questo risultato, soprattutto tra gli amici ed i supporter del Comitato 4236 Miglia. Conquistare il Titolo nazionale alla prima esperienza non era nelle previsioni e nemmeno nelle speranze iniziali; non c’è che dire, è stato un avvio col “botto”. A questo punto mi prendo una pausa agonistica per concentrarmi esclusivamente sul giro di qualifica di 1.000 miglia, di fatto l’ultimo ostacolo per la qualificazione alla Mini Transat 2009.
Finalmente, a giugno, completo le prove che mi separano dalla Transat 6,50, compiendo in 10 giorni e 4 ore il giro di qualifica in solitario di 1.000 miglia sul percorso Giannutri, Giraglia, G. del Leone, Barcellona e ritorno. Adesso, che numeri e risultati ci sono tutti, manca solo il verdetto del Comitato Organizzatore per sapere se sono ammesso già alla Mini 2009. L’ammissione arriva, ma per l’edizione 2009 sono primo in lista d’attesa. Nulla di certo, quindi. A La Rochelle, il direttore di corsa mi aveva fatto capire che c’erano poche speranze di poter partire. Ormai non ci speravo più, invece sabato 5 settembre, alle ore 19, il direttore mi chiama e mi annuncia che potevo partecipare!
Una corsa contro il tempo per mettere a punto Dagadà e finamente la partenza. Peccato che una serie incredibile di guasti a strumenti ed attrezzature mi abbia costretto al ritiro 300 miglia dopo la partenza della 2a tappa di Funchal all'altezza delle isole Canarie. Certo, c'è un po' di amarezza per gli imprevisti tecnici che mi hanno fermato ma non importa, perché questa è stata senza dubbio l'emozione più grande della mia carriera sportiva. Ci proverò di nuovo nel 2011. Non dovrò passare attraverso le qualificazioni perché le prove che ho sostenuto restano valide, così potrò concentrarmi sulla messa a punto della barca e allenarmi direttamente nell’Oceano Atlantico.
Simone e Dagadà
Simone e Dagadà