Partiti venerdì 26 alle 12, le barche hanno veleggiato verso Capraia prima con scirocco 18 – 20 nodi e, nell’ultimo tratto, con vento irregolare leggero (massimo 10 nodi). Al giro di Capraia, ben delineati gli equipaggi in lotta per i primi posti: Caracci – Rossi nei serie (costantemente e decisamente primi), in tre nei serie, quelli che poi occuperanno il podio finale. La discesa verso il Giglio, nella mattina del 27 di nuovo con vento forte (WNW sui 25 nodi) e mare formato. Che le condizioni siano state dure lo testimoniano i 6 ritiri, dei quali due con danni importanti alla barca (un disalberamento e problemi al bulbo). Caracci – Rossi (prototipi) saldamente al primo posto, mentre Gesi – Pedote riescono a passare in testa. Verso il Giglio calo di vento (appena 6 nodi) che rinforzerà solo verso il traguardo di Talamone, dove le barche tornano a conclusione del percorso di 160 miglia.
Nei prototipi, primo posto di Caracci – Rossi. Nei serie, alla fine di un continuo confronto ed alternarsi di posizioni (soprattutto tra i due equipaggi italiani), la spunta la coppia Pendibene – Routte (francese), al secondo posto Gesi – Pedote e terzi i francesi Chiavarria – Oreux. Il risultato di Simone Gesi è molto positivo, dopo quattro mesi di fermo. “Dagadà – Spirito di Maremma” si è ben comportata, risentendo solo del fatto che la regata è stata condotta per larga parte con venti portanti (condizioni nelle quali non esprime il massimo) e delle vele ormai non più al meglio. Prossimo appuntamento a Genova, il 17 aprile, per il “G.P. d’Italia”.
Nelle foto: la partenza della regata (in alto a dx); Simone e Giancarlo (in basso a sx)